Pregeo



 

Libretto delle misure


Viene definito nel D.P.R. 650/72 che:
fissa i criteri generali per la redazione dei tipi di frazionamento, richiamandosi, per l’assunzione delle misure, a qualsiasi metodo suggerito dalla buona tecnica, associando al metodo stesso il concetto di esuberanza delle misure e quindi la possibilità di autocontrollo e verifica dell’elaborato stesso (art. 6 comma 4);
dispone che indicazioni metriche, contenute in allegati tecnici dell’atto traslativo, non possono essere in contrasto con quanto indicato nel tipo di frazionamento (art. 5 ultimo comma).
Il libretto delle misure è redatto sotto la completa responsabilità del professionista e che non deve subire alcuna modifica una volta che è stato sottoscritto dallo stesso.
La presenza del codice associato garantisce che il libretto che viene caricato corrisponde a quanto stampato.

Si riportano a seguito i dati da inserire per ogni tipo di riga codificata, dati su cui la funzionalità di Pregeo-Ufficio effettua specifici controlli.

Riga 0

• codice del Comune (fiscale e correttamente codificato);
• numero del foglio codificato con quattro cifre numeriche la cui ultima rappresenta l’eventuale allegato letterale (allegato 0 ove non ve ne fossero);
• indicazione delle particelle originali interessate dal tipo (fino al riempimento massimo di 39 caratteri comprese le virgole di separazione numerica);
• dati professionista: cognome e nome, albo e provincia di appartenenza.

Riga 9

• quota media della zona di intervento;
• precisione intrinseca della strumentazione usata (lineare e angolare);
• est media (ai fini del calcolo del modulo di deformazione e per la determinazione del sistema di riferimento);
• versione di Pregeo e APAG;
• modello strumentazione;
• natura dell'atto geometrico di aggiornamento.


Riga 1

 • materializzazione dei punti di stazione tradizionali e GPS.

Riga 2

• materializzazione dei punti di dettaglio tradizionali e GPS.
Occorre prestare particolare attenzione al fatto che la codifica dei punti fiduciali sia la stessa di quella riportata in riga 8.
Si ricorda che è obbligatorio indicare il PF con la codifica completa.
Es.: il PF n° 3 del foglio di mappa 98 allegato B del comune di Firenze sarà indicato PF03/098B/D612.

Riga 3

• Poligonali - Tale linea deve essere utilizzata solo per le poligonali principali o chiuse.
Questo record deve contenere l’elenco delle stazioni che costituiscono le poligonali; sarà effettuabile il calcolo di poligonali aperte solo se appoggiate a PF di attendibilità < = 9 (trigonometrici o punti stabili di riferimento, con coordinate analitiche fisse) nonché orientate a trigonometrici (attendibilità da 1 a 8).
Il calcolo darà un maggior peso alle equazioni scaturite dalle misure relative alla poligonale e minore alle restanti misure; questo perché è previsto che la poligonale stessa sia eseguita con i dovuti accorgimenti: lettura degli angoli a strati e doppia misura della distanza in andata e ritorno.

Riga 4-5

• Allineamenti e squadri e livellazioni.
Le perpendicolari tracciate per individuare la posizione dei punti posti a lato di allineamenti non devono:
   o superare la lunghezza di 3 metri se effettuate con metodi speditivi;
   o superare la lunghezza di 16 metri qualora si dichiari l’utilizzo dello squadro;
In ogni caso:
   o la verticale sull’allineamento non può superare 1/3 della lunghezza dell’allineamento medesimo;
   o l’individuazione di un punto non può ottenersi prolungando di oltre 1/2 la linea retta definita dagli appoggi e/o dai lati di un fabbricato.
Si ricorda di utilizzare il particolare codice nel campo della riga 4 che precisa la qualità dell’allineamento (“V” o “S” a seconda se allineamenti a Vista o Strumento); si rimanda in ogni caso al testo della Circolare 2/88 per un utilizzo approfondito di questo metodo di rilievo.

Riga 7

• Vettori. E’ indispensabile per l’individuazione vettoriale di quanto rilevato, sia nuovo (da rappresentare con linee rosse) sia esistente (da rappresentare con linee nere).
E’ prevista la diversificazione della tipologia delle linee rappresentabili, sia come:    o colore (rosso, nero)    o tratto (continuo, tratteggiato, puntinato).
Sarà quindi possibile uniformare la geometria, descritta nel libretto, alle convenzioni grafiche della normativa catastale ed è inoltre prevista la vettorializzazione di contorni misti costituiti da linee di colore nero o rosso.

Si ricorda che sarebbe necessario ricostruire i contorni delle particelle con superficie < 2000 mq, per ottenere le informazioni necessarie al lavoro di ricomposizione cartografica che dovrebbe essere svolto in futuro. La Circolare 2/88 al paragrafo 5° per i frazionamenti riporta:
<<… nei casi in cui le particelle derivate risultino di superfici minore o uguale a 2000 mq il rilievo dovrà essere esteso a tutto il contorno, indipendentemente dalla superficie della particella originaria. Nelle operazioni di campagna potranno non essere rilevati, a deroga di quanto sopra stabilito, soltanto quei vertice delle particelle non identificabili in modo univoco e corretto sul terreno, poiché non materializzati e ricostruibili attraverso atti ufficiali in possesso delle parti>>.

A tale proposito si rileva che le linee costituenti confini particellari, derivanti da tipi di frazionamento redatti con metodi celerimetrici, sono senz’altro ricostruibili sul terreno e quindi identificabili in modo univoco e corretto.
Tuttavia e' stato chiarito con Nota 20/08/98 che :
“qualora i confini delle suddette particelle non siano materializzati, a meno di una espressa opera di riconfinamento richiesta dalla parte interessata, il tecnico, motivandone opportunamente le cause nella relazione tecnica, può prescindere dalla richiamata imposizione.”
Quindi, se esiste tale dichiarazione, il tipo non può essere sospeso.
Nel Pregeo, tale motivazione è stata inserita con testo precompilato nelle Dichiarazioni tecniche (relazione strutturata).

I punti di rilevanza catastale, che il professionista rileva per consentire una migliore identificazione o verifica dell’oggetto del rilievo (auspicabili i punti vicini alla zona oggetto del rilievo e soprattutto già esistenti in mappa meccanizzata), saranno codificati con record di tipo 7 costituiti da un solo punto e con codice “PV” o “PD” (punto vertice o punto direzione).

Riga 8

• per i PF che non siano compresi nel foglio o Comune citati nella linea 0 del libretto, la codifica deve essere completata.
Es.: il PF n° 3 del foglio di mappa 98 allegato B del comune di Firenze sarà indicato PF03/098B/D612.
Qualunque codifica deve comunque corrispondere a quella della Riga 2.

Dalla procedura Pregeo, oltre alle righe planimetriche, esistono anche quelle altimetriche che hanno lo stesso codice, (1,2 ecc..), ma richiedono particolari altimetrici.
E’ obbligatorio indicare le informazioni altimetriche dei punti fiduciali, pur con quanto chiarito dalla Circolare 14063/05.

I limiti previsti per gli allineamenti e squadri sono derogabili, ma deve essere motivata in relazione con l’indicazione degli artifici.
Nel Pregeo, tale motivazione è stata inserita con testo precompilato nelle dichiarazioni tecniche (Relazione strutturata).

E' obbligatorio utilizzare punti fiduciali.
L'utilizzo del GPS, come chiarito nella Circolare “Istruzioni GPS ed altimetria”, non pone, di fatto, limiti di distanza dei punti oggetto di rilievo e dei punti fiduciali.
Con GPS doppia frequenza in modalità RTK si possa arrivare ai 15 Km e che oltre i 15 Km si debba usare un doppia frequenza in modalità statica.
Tuttavia la Circolare 2 prevede che siano rilevati tutti i fiduciali presenti all'interno del triangolo fiduciale più esterno. Se questo non è possibile occorre darne ampia e dettagliata motivazione in relazione tecnica.
In caso di rilievo GPS che utilizza reti o stazioni permanenti, la stazione origine è da considerare estranea all'oggetto del rilievo. Per l'inserimento in Pregeo è però necessario o cliccare sul flag “VRS” della riga 2 del punto vicino al rilievo, che intendiamo usare come origine virtuale o ricondurre il tutto ad un'origine virtuale, eliminando dal file la stazione origine. Occorre specificare in relazione l'operazione svolta.

In caso di rilievo GPS non è obbligatorio inserire sotto forma di righe 4 e 5 le intersezioni che hanno permesso la determinazione del punto, si tratta di un artificio ed è sufficiente dichiararlo in relazione.

Non può essere sospeso un tipo se gli scarti rispetto alla TAF sono eccessivi. Solo in caso di scarti rispetto alle misurate senza che ne sia stata data idonea giustificazione in relazione tecnica.
Con le nuove versioni è possibile associare il file delle misurate e controllare, dal menù stampe, gli scarti rispetto alle misurate. Si consiglia di verificare sempre tali scarti.
Anche nel caso la coppia non esista nelle misurate e gli scarti rispetto alla TAF sono alti, il tipo non può essere sospeso, ma devono essere descritti dettagliatamente in relazione i controlli che sono stati fatti per appurare la bontà delle operazioni.

E’ possibile utilizzare dei Punti Ausiliari per sopperire a carenze/difficoltà in merito ai Punti Fiduciali ed è previsto sia dalla Circolare 2/88 sia dalla Circolare 5/1989.
La Disposizione operativa di Pregeo 8 del 03/12/2003 e la Circolare 14063 del 22/02/2005 chiariscono che tali punti non devono essere caratterizzati da informazione altimetrica e che non è dovuta alcuna monografia.
Per quanto riguarda il rilievo, se lo stesso è eseguito con procedure celerimetriche è soggetto alle norme tecniche previste (sovrabbondanza di misure), mentre se lo stesso è rilevato con strumentazione GPS, tale sovrabbondanza non risulta necessaria.
Nella riga 2 il punto va codificato come un normale punto.
Nella riga 8, invece, occorre che sia inserito come Punto Utente – Planimetrico e che nella descrizione venga indicato con la seguente scrittura: [P.A.]
In questo mod o il punto verrà trattato esattamente come un normale PF.  In relazione occorre descrivere chiaramente le motivazioni di tale scelta.
Nel Pregeo, tale motivazione è stata inserita con testo precompilato nelle dichiarazioni tecniche (Relazione strutturata).

E' possibile chiedere una deroga ed utilizzare solo due punti fiduciali quando si tratta di una situazione particolare che necessita di richiesta espressa di deroga in relazione tecnica, dove dovranno essere specificati i motivi di tale scelta.

In alcuni casi si può presentare un tipo in deroga al rilievo dei punti fiduciali ed alle relative informazioni altimetriche previsti dalla Circolare 11/88:
• ampliamenti inferiori al 50 % del corpo di fabbrica
• demolizioni, fusioni e conferme topografiche
• ampliamenti in corti chiuse
• sola introduzione di linee tratteggiate o puntinate inferiori o uguali a 20 mq
• Mod. 26
• ampliamenti o fabbricati che sono inferiori o uguali a 20 mq

In alcuni casi si può presentare un tipo per modesta entità disciplinati dall'art. 6 del Decreto Min. Finanze n° 28 del 02/01/1998:
• costruzioni in aderenza a fabbricati già inseriti in mappa e comportanti un incremento di superficie coperta minore o uguale al 50 % della superficie occupata dal corpo di fabbrica preesistente;
• unità afferenti fabbricati già censiti o nuove costruzioni aventi superficie uguale o minore a m 2, 20;
• i manufatti precari in lamiera o legname, le costruzioni in muratura di pietrame a secco, le tettoie, le vasche o simili, purché abbiano modesta consistenza plani-volumetrica;
• le costruzioni non abitabili o agibili e comunque di fatto non utilizzabili a causa di dissesti statici, di fatiscenza o inesistenza di elementi strutturali e impiantistici, ovvero delle principali finiture ordinariamente presenti nella categoria catastale cui l'immobile è censito o censibile ed in tutti quei casi nei quali la concreta utilizzabilità non è conseguibile con soli interventi edilizi di manutenzione ordinaria e straordinaria.